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Sono veronese nato nel tempo in cui il fragore della guerra accompagnava come colonna sonora la più spietata perversione umana: si era creduto, che si fosse toccato allora il limite estremo nella malvagità e nell'intolleranza pianificate. Mi hanno sempre affascinato coloro che sono tesi a migliorare la propria condizione, i solitari, i bastian contrari, gli sconfitti: in questi più di altri ho riscontrato tratti di umanità coerente e rispettosa. Con inquieta meraviglia ho accompagnato il fulmineo succedersi dei mutamenti innovativi, conquiste disorientanti, che hanno modificato radicalmente, e non senza reazioni nostalgiche, uno stile di vita tramandato e consolidato da secolari esperienze.